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Il processo di Rinegoziazione della Cessione del Quinto.

La rinegoziazione della cessione del quinto è un processo che consente a chi ha già un prestito in corso di ridiscutere i termini del contratto per ottenere condizioni più vantaggiose. Ecco come puoi procedere:

  1. Raccogli i documenti necessari: Prima di iniziare il processo di rinegoziazione, assicurati di avere tutti i documenti relativi al tuo attuale prestito in cessione del quinto. Questi documenti possono includere il contratto di prestito originale, le dichiarazioni dei pagamenti effettuati e qualsiasi altro documento rilevante.
  2. Contatta la tua banca o l’istituto finanziario: Il primo passo è mettersi in contatto con l’istituto finanziario o la banca che ha concesso il prestito in cessione del quinto. Chiedi di parlare con un rappresentante o un consulente finanziario per discutere la possibilità di rinegoziare i termini del tuo prestito.
  3. Motiva la rinegoziazione: Spiega al tuo istituto finanziario le ragioni per cui desideri rinegoziare il prestito. Potresti avere motivi validi come la necessità di estendere il periodo di rimborso per ridurre le rate mensili o di ottenere un tasso di interesse più favorevole.
  4. Valuta i nuovi termini: Il tuo istituto finanziario valuterà la tua richiesta e ti proporrà nuovi termini. Questi termini potrebbero includere una nuova durata del prestito, un diverso tasso di interesse o altre condizioni contrattuali. Assicurati di esaminare attentamente queste proposte e valutare se sono conformi alle tue esigenze finanziarie.
  5. Firma un nuovo contratto: Se sei soddisfatto dei nuovi termini proposti, dovrai firmare un nuovo contratto di cessione del quinto. Assicurati di leggere attentamente il contratto e comprendere appieno le condizioni prima di apporvi la tua firma.
  6. Ottenere l’approvazione: Dopo aver firmato il nuovo contratto, l’istituto finanziario o la banca avrà bisogno di tempo per elaborare la tua richiesta e ottenere l’approvazione. Una volta approvato, i nuovi termini entreranno in vigore.
  7. Rispetta i nuovi termini: Una volta che la rinegoziazione è completata e i nuovi termini sono attivi, è importante assicurarti di rispettarli scrupolosamente. Continua a effettuare i pagamenti secondo le nuove condizioni contrattuali per evitare sanzioni o problemi futuri.

Ricorda che la rinegoziazione della cessione del quinto non è sempre garantita, e i nuovi termini dipenderanno dalla politica dell’istituto finanziario e dalla tua situazione finanziaria. Prima di intraprendere la rinegoziazione, è consigliabile consultare un consulente finanziario o un esperto del settore per valutare se questa è la scelta giusta per te e comprendere appieno le implicazioni finanziarie.

TFS E TFR

Cosa sono , che differenza c’è e a chi spettano

TFS e TFS sono rispettivamente il Trattamento di fine rapporto e di fine servizio, che viene erogato al dipendente alla fine del rapporto lavorativo, a prescindere dalla causa.

Si tratta di una somma che viene calcolata in base a diversi fattori ad esempio gli anni di servizio svolto e della retribuzione annua.

Il Trattamento di fine servizio è destinato ai dipendenti pubblici mentre quello di fine rapporto può essere corrisposto sia in favore del settore pubblico che privato.

Cos’è il TFS??

E’ un’indennità in denaro corrisposta alla cessazione del lavoro, ma si riferisce unicamente ai dipendenti pubblici. In pratica, coloro che non hanno diritto al TFR sono assoggettati al Trattamento di fine servizio.

il TFS oltre ad avere natura retributiva ha anche natura previdenziale e si calcola sull’ultima retribuzione percepita.

Il TFS comprende diverse tipologie di erogazione:

buonauscita per i lavoratori civili e militari dello Stato.
indennità premio di servizio, corrisposta nei confronti dei lavoratori degli enti locali e del settore sanitario;
indennità di anzianità in misura pari ad un mezzo per ogni anno di servizio.

Cos’è il TFR??

E’ il trattamento di fine rapporto che spetta a tutti i lavoratori dipendenti assunti sia a tempo indeterminato (a partire dal 2001) sia a tempo determinato (a partire dal 2000).

Si tratta di una somma di denaro che viene erogata alla fine del rapporto lavorativo, a prescindere dalla causa, quindi sia dimissioni che licenziamento da parte dell’azienda. In altre parole si tratta di un’indennità di liquidazione con natura contributiva.

Riguarda indistintamente i lavoratori del settore pubblico, ma solo se rientranti nel pubblico impiego contrattualizzato, e quelli del settore privato.

Come si calcolano?

Per ottenere il TFS bisogna calcolare un dodicesimo dell’80% della retribuzione lorda annua (comprensiva della tredicesima) e moltiplicarlo per il numero degli anni utili.

Facciamo un’esempio su uno stipendio lordo di 25.000 euro:

L’80% di 25.000 è 20.000 euro

1/12 di 20.000 è 2.083 euro

adesso moltiplichiamo il risultato per 20 anni

2.083 x 20 anni = 41.660 euro somma erogata.

Il Trattamento di fine servizio può essere consegnato in un’unica soluzione se non supera i 90.000 euro, in due rate se non supera i 150.000 euro e in tre rate da 150.000 euro in su.

Vediamo ora la differenza con il TFR:

Il TFR si calcola sommando le retribuzioni lorde dell’anno, comprensive anche di tredicesima o quattordicesima dove previsto, e poi dividere il tutto per 13,5. Da quello che si ottiene si sottrae il contributo INPS dello 0,5% e poi rivalutare con la variazione Istat.

BANCA D’ITALIA

Cos’è e quali sono i suoi compiti:

La Banca d’Italia  è la banca centrale della Repubblica Italiana, parte integrante dal 1998 del sistema europeo delle banche centrali (SEBC).


Ignazio Visco –
attuale governatore

Si tratta di un organismo di diritto pubblico e il suo scopo è quello di mantenere la stabilità dei prezzi e la stabilità e l’efficenza del sistema finanziario, in attuazione del principio della tutela del risparmio sancito dal’articolo 47 della Costituzione[1].

La sede centrale è Palazzo Koch a Roma, con sedi secondarie e succursali in tutta Italia, mentre l’attuale governatore è Ignazio Visco, nominato il 20 ottobre 2011.

La Banca d’Italia svolge varie funzioni:

  • concorre a determinare le decisioni di politica monetaria per l’intera area dell’Euro nel Consiglio Direttivo della Banca centrale europea intervenendo anche sul mercato dei cambi.
  • esercita l’attività di vigilanza sulle banche, sugli intermediari finanziari, sugli IMEL (Istituti di Moneta Elettronica), sugli Istituti di pagamento (IP) e, d’intesa con la CONSOB, sugli intermediari non bancari (SIM, SICAV e SGR), emanando regolamenti, impartendo istruzioni e assumendo provvedimenti nei confronti degli intermediari finanziari;
  • supervisiona i mercati monetari e finanziari e i depositari centrali , per gli strumenti derivati.
  • promuove il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento nonché dei sistemi di compensazione e regolamento delle transazioni in titoli. A tale proposito la Banca d’Italia: ha un ruolo operativo in qualità di gestore di servizi; è autorità di sorveglianza e stabilisce principi e norme anche con riferimento al funzionamento delle infrastrutture di compensazione e regolamento; svolge il ruolo di catalizzatore, sostenendo iniziative promosse dal mercato;
  • partecipa alle attività dei principali organismi finanziari internazionali, tra i quali il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) e la Banca Mondiale
  • offre consulenze analitiche e informative sullo stato dell’economia agli organi costituzionali in materia di politica economica e finanziaria;
  • ha funzioni di controllo in materia di antiriciclaggio che svolge attraverso l’UIF, l’Unità di informazione finanziaria , svolge le competenze del dismesso UIC (Ufficio italiano dei cambi)
  • promuove la tutela dei clienti e la diffusione dell’educazione finanziaria.

Inoltre, le filiali della Banca d’Italia svolgono dal 1907 la funzione di Tesoreria provinciale dello Stato.

Questo incarico è regolato da apposita convenzione tacitamente rinnovata di 20 anni in 20 anni, salvo disdetta di una delle parti da notificarsi all’altra parte almeno 5 anni prima della scadenza.

Dal 1999 la Banca d’Italia svolge la funzione di Tesoreria centrale.

COME LEGGERE UNA CRIF

Abbiamo gia’ affrontato l’argomento CRIF ( vedi : https://egcreditopiu.it/ma-cose-crif/ ).

Ora vediamo come leggerla:

Le varie voci che troviamo nei documenti in CRiF:

  • FINANZIARIA o BANCA: è la società che ha segnalato a CRIF i dati (richiesta, rifiuto, approvazione finanziamento, estinzione finanziamento);
  • RICHIEDENTE: è il soggetto che richiede il finanziamento;
  • GARANTE: è l’eventuale soggetto a garanzia del finanziamento;
  • DATI AGGIORNATI AL: viene visualizzata l’ultima data in cui la banca o la finanziaria ha segnalato eventuali aggiornamenti di carattere creditizio. Normalmente questi aggiornamenti sono mensili;
  • CODICE RAPPORTO DA ISTITUTO: è il codice con cui la banca o la finanziaria identificano un mutuo, una carta di credito o un finanziamento;
  • TIPO DI CREDITO: identifica il tipo di finanziamento richiesto (tipo di mutuo, carta di credito, prestito personale, ecc);
  • FASE DEL CREDITO: indica a che punto è la pratica, se è in fase di RICHIESTA, EROGATO, RINUNCIA , RESPINTO, DELIBERATO,ESTINTO.;
  • DATA INIZIO: riporta la data di inizio del finanziamento;
  • DATA FINE: riporta la “data prevista” per l’estinzione del finanziamento o del mutuo sottoscritta sul contratto con la finanziaria o con la banca. Diciamo data prevista, perché in alcuni casi la data può variare. Ad esempio, una sospensione di mutuo;
  • PERIODICITA’ RIMBORSI: stabilisce la cadenza rateale del finanziamento o del mutuo (es. mensile, semestrale);
  • NUMERO TOTALE DELLE RATE: indica il numero di rate totali da rimborsare;
  • IMPORTO RATA: indica il valore della rata da rimborsare;
  • RATE RESIDUE: indica il numero totale di rate “ancora e non totale” da rimborsare;
  • IMPORTO RESIDUO: indica il montante di debito in essere con l’istituto di credito; tale importo è comprensivo della quota capitale più la quota interessi;
  • RATE SCADUTE E NON PAGATE: indica il numero totale delle rate risultate non pagate, indicato alla data dell’ultimo aggiornamento.

Ora passiamo alle SEGNALAZIONI:

Nei casi di segnalazioni crif  ‘C’ credito ceduto, ‘S’ sofferenza o ‘P’ perdita, il numero di rate insolute non sarà riportato, quindi il dato indicato sarà ;

  • IMPORTO SCADUTO E NON PAGATO IN CRIF: corrisponde all’importo totale delle rate non pagate ed insolute. Nei casi di segnalazioni ‘C’ credito ceduto, ‘S’ sofferenza o ‘P’ perdita, il numero di rate insolute non sarà riportato, quindi il dato indicato sarà 0;
  • DETTAGLIO ANDAMENTO PAGAMENTI IN CRIF: indica quanti ritardi sono stati segnalati. Questa sezione comprende queste sotto categorie:
  • RITARDI DI PAGAMENTO IN CRIF: riporta una serie di trattini, che indicano quando il finanziamento o il mutuo hanno dato inizio, ed una serie di numeri che indicano, mensilmente, il numero di rate scadute accumulate.

numeri crif

vanno da 0 a 9 per un numero massimo di 12 (corrispondente agli ultimi 12 mesi rispetto alla data di aggiornamento).

Esempio numeti crif:

 se oggi è il 01/01/2013 ed il sig. Mario Rossi ha acceso un finanziamento il 01/8/2012 sempre pagato regolarmente, la sua posizione sarebbe così rappresentata:
– – – – – – – 0 0 0 0 0
Se invece nel mese di Ottobre, Novembre e Dicembre 2012 il sig. Rossi non ha pagato le tre rate, la sua posizione sarà così rappresentata:
– – – – – – – 0 0 1 2 3

Vediamo ora altre segnalazioni che possiamo trovare leggendo una crif:

Vengono riportate eventuali segnalazioni crif sullo stato del finanziamento. Queste sono espresse in lettere; nel caso ci sia un trattino ‘-‘ vorrà dire che non ci sono segnalazioni.

Le lettere in crif possono essere:

  • A: esprime ‘acconto’, ovvero la o le rate non sono state pagate per intero, ma è stato versato alla finanziaria un solo acconto.
  • C: indica che l’istituto di credito ha ceduto il credito ad una terza società di recupero crediti.
  • D: disguidi di pagamento regolarizzati.
  • F: dato riportato per le imprese, ed indica la richiesta di fallimento.
  • G: quando è stata emessa una sentenza di pignoramento.
  • H: nel caso in cui è stato emesso un decreto ingiuntivo a fronte di rate scadute e non pagate.
  • I: nel caso di finanziamenti in contenzioso o incaglio; si ha in presenza di rate non pagate.
  • P: credito passato a perdita.
  • U: risanamento delle posizioni. Nel caso in cui l’istituto di credito aveva segnalato una sofferenza, comunica l’aggiornamento dati per regolarizzazione debitoria.
  • W: accollo del finanziamento.
  • X: ristrutturazione del credito.

La dicitura “Numero massimo di rate con ritardi in crif”

esprime il numero massimo di rate non pagate nel corso del finanziamento. Nel caso di ritardi fino ad un massimo di 2 rate, queste informazioni rimarranno segnalate per un massimo di 12 mesi dalla data di avvenuta regolarizzazione degli insoluti. Se invece il numero di rate non pagate è uguale o superiore a 3, dall’avvenuta regolarizzazione, la segnalazione rimarrà presente in banca dati per 24 mesi;

Poi troviamo la sezione “Mese dal quale i pagamenti sono regolari in crif”

che indica il mese in cui sono state regolarizzate le posizioni insolute.

Crif e segnalazione di recupero crediti

  • B: blocco della carta.
  • C: il credito è stato ceduto ad una società di recupero crediti.
  • P: il credito risulta passato a perdita.
  • R: revoca per morosità (nel caso di carte di credito, quando il cliente non è regolare con il rimborso delle rate della carta).
  • S: sofferenza (dopo numerose rate insolute viene attribuito questo stato).
  • T: il cliente contesta la correttezza degli importi addebitati.
  • U: risanamento delle posizioni. Nel caso in cui l’istituto di credito aveva segnalato una sofferenza, comunica l’aggiornamento dati per regolarizzazione debitoria.
  • V: rinuncia volontaria del cliente di una carta di credito o alla linea di credito.
  • W: accollo del finanziamento.

Qui di seguito vediamo un’esempio:

Come scegliere tra Prestito e Cessione del quinto?

Qual è la differenza sostanziale tra questi due finanziamenti?

Le principali differenze sono due: il rimborso e l’importo della rata.

Ma entriamo nel dettaglio:

  • Modalità di rimborso: il prestito personale può essere rimborsato con addebito sul conto corrente o con un versamento effettuato direttamente dal titolare tramite bollettino postale; nel caso della cessione del quinto, invece, la rata viene detratta dallo stipendio (o dalla pensione) del richiedente.
  • Importo della rata: per il prestito personale l’entità dalla rata è stabilita in funzione dell’importo concesso e della durata del finanziamento; nel caso della cessione del quinto, invece, l’importo non può superare un quinto dello stipendio o della pensione.

Come abbiamo già detto la CESSIONE DEL QUINTO è una particolare forma di finanziamento che prevede la restituzione del capitale richiesto con una trattenuta sullo stipendio o sulla pensione ; mentre il FINANZIAMENTO viene rimborsato con addebito o con bollettino, in autonomia.

Affidati ad un consulente esperto

Meglio la cessione del quinto o un prestito personale?
In linea di massima, il costo complessivo di un prestito personale è sempre più basso rispetto a quello di una cessione del quinto. Per questo motivo, spesso, la cessione viene scelta soltanto da chi ha difficoltà ad accedere ad altre forme di finanziamento.

Attenzione al Taeg
Per conoscere il costo reale del finanziamento chiedi sempre il modulo europeo IEBCC (conosciuto anche come SECCI); è qui che viene riportato il Taeg, ovvero l’effettivo costo del prestito, comprensivo del tasso di interesse e di tutte le spese. Tieni presente che, nel caso della cessione, le spese si moltiplicano perché vengono aggiunti i costi di mediazione, le spese bancarie e le spese assicurative obbligatorie.

Come valutare l’effettiva convenienza
Ogni trimestre la Banca d’Italia pubblica i tassi di interesse medi delle operazioni di finanziamento, ai fini della definizione del tasso usuraio. Sono tassi molto importanti, che possono aiutarci ad avere un’idea del costo medio dei finanziamenti e, quindi, sono un buon punto di partenza per valutare l’effettiva convenienza del prestito. In ogni momento puoi contare su di noi per preventivi più convenienti per le tue esigenze.

Estinguere il finanziamento prima della scadenza
Il finanziamento può essere estinto senza spese prima della scadenza, ma solo se il residuo non supera i 10.000 euro. Altrimenti è possibile richiedere l’estinzione pagando una commissione pari all’1% del capitale residuo .

Hai anche diritto al rimborso delle spese pagate in un’unica soluzione relative al periodo successivo all’estinzione.

Se, per esempio, non ti vengono rimborsate le spese assicurative o le spese bancarie legate alla vita del contratto, protesta con la banca o con la finanziaria che ha erogato il prestito. Se non ricevi una risposta entro 30 giorni oppure non sei soddisfatto della risposta, puoi fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario. Tieni presente che, secondo la relazione appena rilasciata dall’Arbitro, il 75% dei ricorsi (tra l’altro aumentati nel corso dell’ultimo anno) ha ricevuto una risposta positiva, quindi anche tu hai buone possibilità.

Leggi attentamente il contratto
Fai attenzione a quanto viene riportato sul contratto e ricorda che è un tuo diritto ricevere una copia del contratto prima della firma. Se non è riportata sul contratto, non ti può essere applicata nessuna condizione economica o giuridica: per questo è importante leggere attentamente tutto prima di firmare.

E se cambi idea dopo la firma? Niente panico, hai 14 giorni di tempo per recedere dal contratto.

Nuovi tempi di conservazione dei dati nei SIC: Crif, Ctc, Experian,etc,di seguito tutte le novità

Sono stati modificati i tempi di conservazione dei dati nei Sic (Crif, Ctc, Experian, etc) per richieste di prestiti, mutui e credito al consumo.
In particolare, le richieste di finanziamento respinte o rifiutate rimarranno visibili per 90 giorni dall’aggiornamento in luogo dei 30 precedenti.

Il SIC , ossia ,il “sistema di informazioni creditizie“, è un importante strumento del quale usufruiscono le Banche per inviare costantemente tutte le informazioni aggiornate sul regolare pagamento delle rate.

Vediamo in che modo si viene segnalati nei SIC;

La comunicazione dei tuoi dati positivi o negativi, può avvenire in diversi momenti; vediamo quali sono:

  • in fase di richiesta di un nuovo finanziamento, se la banca o la finanziaria intende consultare i tuoi dati per valutare la tua richiesta;
  • nel momento in cui il finanziamento viene approvato ed erogato;
  • in fase di aggiornamento, di norma mensile, con i dati relativi all’andamento dei rimborsi delle rate;

Per la trasmissione dei dati positivi e negativi in SIC non è necessario acquisire il tuo consenso, in quanto il trattamento dei dati personali è necessario per il perseguimento di legittimi interessi degli enti Partecipanti all’utilizzo del SIC per le finalità individuate dal Codice di Condotta.

In particolare, quando si verificano ritardi nel rimborso del finanziamento (i cosiddetti “dati negativi”): la segnalazione del primo ritardo di pagamento sul rapporto di credito, viene resa visibile sul SIC solo in caso di mancato pagamento per 2 mesi consecutivi (o 2 rate).
Prima dell’invio della segnalazione al SIC, l’ente finanziario ti invierà, 15 giorni prima, una comunicazione avvisandoti dell’avvenuto ritardo e del fatto che tale ritardo verrà segnalato nel SIC. In questo modo hai la possibilità di verificare eventuali disguidi. Saldando tempestivamente i pagamenti eviterai che il ritardo venga segnalato nel SIC.

La segnalazione di ulteriori ritardi (successivi al primo) avviene comunque attraverso gli aggiornamenti mensili inviati dall’ente partecipante. In questo caso la comunicazione da parte del finanziatore potrà essere fatta nell’ambito di comunicazioni periodiche alla clientela, quindi non necessariamente prima che l’informazione sia resa disponibile sul SIC.

I tempi di conservazione e cancellazione dei dati presenti nel SIC (aggiornato al 2020)

Le informazioni, così come segnalate e aggiornate dagli enti partecipanti, sono conservate sul SIC nel rispetto dei tempi di conservazione stabiliti dal Codice di Condotta di riferimento, come da schema seguente o consultabile tramite i siti dei vari SIC.

​TIPOLOGIA DI DATO​TEMPI DI CONSERVAZIONE
Finanziamento richiesto ed in corso di valutazione​180 giorni dalla data richiesta
​Richieste di finanziamento 
rinunciate/rifiutate
90 giorni dalla data dell’aggiornamento con l’esito di rinuncia/rifiuto
​Finanziamenti rimborsati regolarmente60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito, ovvero dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tale data (in caso di compresenza di rapporti con eventi positivi e di altri rapporti con eventi negativi non regolarizzati, si applica il termine di conservazione previsto per i rapporti con eventi negativi non sanati).
1 o 2 rate (o mensilità) pagate in ritardo12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazionea condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari
3 o più rate (o mensilità) pagate in ritardo anche su transazione24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazionea condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre regolari
Finanziamenti non rimborsati (ossia eventi negativi non sanati, quali morosità, gravi inadempimenti, sofferenze)60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito, ovvero dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tale data (in caso di compresenza di rapporti con eventi positivi e di altri rapporti con eventi negativi non regolarizzati, si applica il termine di conservazione previsto per i rapporti con eventi negativi non sanati).

Posso richiedere la cancellazione dei dati presenti in SIC?

Se pensi che i tuoi dati non siano trattati in conformità alla normativa o che l’ente finanziario non li abbia segnalati correttamente, è un tuo diritto gratuito richiedere la cancellazione/modifica dei tuoi dati dal SIC. Per ottenere l’integrazione o la modifica dei tuoi dati puoi rivolgerti alla società Crif, Ctc, Experian, etc oppure alla banca o alla finanziaria con cui hai in corso il rapporto di credito che intendi correggere.

Potrai rivolgerti al nostro Studio per una consulenza gratuita, provvederemo noi ad inoltrare la tua richiesta ;

  • Rivolgendoci all’ente finanziario potremo ottenere direttamente l’eventuale modifica dei tuoi dati in SIC.
  • Se ci rivolgiamo a  Crif, Ctc, Experian, etc, che è semplicemente il gestore del sistema di informazioni creditizie, non potremo ottenere un riscontro immediato, perché il SIC non può in autonomia modificare o cancellare i dati contestati. A seguito della nostra richiesta, richiederà all’ente partecipante una verifica, e dovrà attendere un riscontro per poter dare una risposta. Inoltre, inserirà in calce al dato un’annotazione che indica che lo stesso è attualmente oggetto di verifica per contestazione da parte dell’interessato. Riceveremo comunque una risposta entro 30 giorni dalla nostra richiesta. Se l’ente partecipante non ha fornito riscontro entro 30 giorni, il SIC inibirà a chiunque consulti il SIC la visibilità dei dati relativi al rapporto di credito oggetto di verifica. La visibilità di tali dati, dal 30° giorno in poi, rimane sospesa per tutto il tempo necessario a gestire la pratica in modo definitivo.

Come posso contattare i vari SIC e richiedere informazioni o eventuali modifiche?

Potrai rivolgerti al nostro Studio per una consulenza gratuita;

Potremo compilare la tua richiesta e inviarla ai vari SIC Crif, Ctc, Experian, etc ed usufruire delle funzioni di: consultazione dei tuoi dati aggiornati, modifica dei dati, segnalare furto d’identità e conoscere eventuali dati raccolti tramite Tribunali o Uffici di Pubblicità Immobiliare.

In media, entro 10 giorni lavorativi il SIC risponderà alla nostra richiesta.

La cessione del quinto

Chi è alla ricerca di un finanziamento, avrà senz’altro trovato questa tipologia di prestito. 

Vediamo in cosa consiste:

La cessione del quinto è un prestito personale al consumo, a breve/medio termine le cui rate vengono rimborsate con la cessione fino a un quinto dello stipendio o della pensione (20% del percepito netto).

Come funziona

È molto semplice.

Si stipula un prestito con un istituto di credito per un certo importo. Questa cifra deve essere restituita in un certo numero di rate:

  • Le rate vengono trattenute automaticamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione e versate all’istituto di credito;
  • La rata mensile, compresi gli interessi, non può superare un quinto della pensione o dello stipendio.

Come calcolare il quinto dello stipendio

Il calcolo del quinto dello stipendio è un’operazione meno complicata di quanto si possa pensare. Ecco la formula:

calcolo-quinto-stipendio

Per ricavare lo stipendio netto mensile, occorrono altre due informazioni: la paga oraria e le ore di lavoro così come definite nel contratto.

Per colcolare lo stipendio netto mensile basterà moltiplicare la paga oraria con le ore di lavoro mensili e il numero di mensilità e dividere il tutto per 12 mesi , al risultato sottraiamo il 27%.

Chi può richiedere la cessione del quinto

Non tutti possono accedere a questo tipo di finanziamento; possono essere finanziati con questa forma di credito i dipendenti pubblici, statati e privati ,e pensionati.

La cessione del quinto può essere richiesta anche da dipendenti a tempo determinato. Questo può avvenire solo se le rate terminano quando termina il contratto.

I requisiti

Per i dipendenti pubblici e statali:

Contratto a tempo indeterminato, residenza in Italia, età compresa tra 18 anni fino ai termini di quiescenza di legge, anzianità di servizio maturata e una determinata tipologia di contratto.

Per i dipendenti di aziende private:

Contratto a tempo indeterminato (o contratto a tempo determinato se il finanziamento si estingue nella durata del contratto), residenza in Italia, età compresa tra 18 anni fino ai termini di quiescenza di legge, condizione di assicurabilità dell’azienda dove si lavora, anzianità di servizio maturata e una determinata tipologia di contratto.

Per i pensionati:

Titolarità della pensione, residenza in Italia, età non superiore a 85 anni alla fine del piano di rimborso del finanziamento.

Così è possibile calcolare cessione del quinto e quindi avere un’idea chiara di quanto si andrà a versare mensilmente.

I documenti

I documenti necessari per richiedere la cessione del quinto sono:

  • Documento d’identità e codice fiscale;
  • Ultime due buste paga;
  • CUD;
  • Certificato di stipendio.

Nel caso di pensionati, il certificato di stipendio è sostituito da un certificato di pensione. In fase d’istruttoria, potrebbero anche essere richiesti altri documenti.

Condizioni e costi

Nella valutazione di un’offerta di finanziamento con cessione del quinto, ci sono cinque elementi da tenere sott’occhio:

  • TAN (Tasso Annuo Nominale): il tasso d’interesse su base annua sull’importo lordo del finanziamento;
  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): dà un’idea del costo totale del finanziamento ed è utile per confrontare più offerte;
  • Spese d’istruttoria: voce di costo per la copertura della valutazione e della gestione della richiesta di finanziamento;
  • Spese assicurative: il prestito con cessione del quinto dello stipendio è assistito obbligatoriamente per legge da coperture assicurative a garanzia del rischio vita e impiego del cliente, ai sensi dell’articolo 54 del DPR 180/1950;
  • Commissioni bancarie: spese amministrative bancarie.

…cos’è CRIF…?

Come “pensano” gli istituti di credito:

Le finanziarie ragionano in questo modo : presteresti un qualsiasi oggetto tuo ad un estraneo? o presteresti una somma di denaro ad un estraneo?

Prima della nascita dei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), le uniche forme di tutela erano l’ipoteca sulla casa, il pegno su un bene o la garanzia da parte di terzi (cioè garanzie reali e personali). Oggi, invece, grazie al ruolo svolto dai SIC, banche e società finanziarie possono basarsi sulla buona storia creditizia di chi lo richiede, senza avvalersi necessariamente di ulteriori garanzie.

A cosa serve SIC:

Spesso sentiamo parlare di CRIF; ma cos’è CRIF?
Il SIC di CRIF raccoglie dagli istituti di credito la ”storia finanziaria” di ogni persona basandosi su informazioni sui finanziamenti richiesti e ottenuti da consumatori e imprese.

Questo serve per fornire un’importante “referenza” nei confronti di banche e società finanziarie alle quali si rivolge.

La “referenza” creditizia consente ,a chi richiede un prestito, di ottenere un riscontro in tempi brevi e condizioni più affini alla propria situazione economica.

È importante precisare che la decisione di finanziare o no, non spetta a CRIF ma alle banche e finanziarie a cui ci si rivolge. Quest’ultime tengono presente anche altri fattori come il reddito del soggetto, la stabilità delle entrate ecc.

EURISC:


Il SIC gestito da CRIF si chiama EURISC. ed è un tipo di un sistema che lavora con positivo e negativo, cioè contiene informazioni sui finanziamenti accettati a privati e imprese indipendentemente che il rimborso sia stato regolare o meno.

L'attività di CRIF è regolamentata dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, “GDPR”, dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e, più specificatamente, dal “Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”, approvato dal Garante per la Protezione dei dati personali  con provvedimento del 12 settembre 2019 e pubblicato in data 19 settembre 2019. L’attività di CRIF viene periodicamente controllata in base al suddetto Codice.

Essere presenti sul sistema non significa necessariamente essere un cattivo pagatore!

Le società ( finanziarie, banche) che aderiscono al SIC possono consultare le informazioni solo valutare al meglio il cliente in merito ad una richiesta di finanziamento.

L’importanza di affidarsi ad un consulente esperto

Accesso al credito: lo sentiamo nominare spesso, tutti i giorni, le principali testate giornalistiche della carta stampata e i telegiornali, tutti ne parlano, ma cosa si intende?

Quando si parla di accesso al credito ci riferiamo alla possibilità, per una persona fisica o per un soggetto giuridico, di richiedere un finanziamento o un affidamento ad un istituto di credito (ad esempio banca).

I requisiti necessari per l’accesso al credito sono diversi e sono legati alla categoria del finanziamento o dell’affidamento al quale si vuole far ricorso.

Iniziamo da un dato di fatto: il recente Rapporto Cerved sulle PMI, evidenzia il ROE (redditività dei mezzi propri) in calo nell’ultimo anno. Le dinamiche congiunturali si stanno riflettendo sullo scenario economico delle PMI con fatturato e valore aggiunto previsti in rallentamento e con la redditività netta in diminuzione.

Con il cosiddetto “Credit Crunch” approcciarsi agli Istituti Bancari non è affatto semplice in quanto il rapporto tra le Imprese e il sistema finanziario è realmente sempre più complesso, quindi:

Quali sono le valutazioni che ogni imprenditore o professionista dovrebbe fare?

Come dovrebbe prepararsi prima di fare richiesta di accesso al credito? 

Sembra complicato, ma in realtà per fare questo l’imprenditore oppure il privato, possono affidarsi a consulenti esperti che dispongono di strumenti qualificati e riconosciuti dal sistema bancario, e soprattutto a consulenti che forniscano tutte quelle informazioni in grado di rendere chi è alla guida di un’azienda autonomo nella conoscenza e nella valutazione della propria azienda prima di decidere la strada da intraprendere.

SimplyBiz entra nel capitale di Finanziaria Italia

Continua l’attività di business angel di SimplyBiz. Dopo l’ingresso nel capitale sociale di Locare s.r.l., la startup innovativa che per prima in Italia ha iniziato a occuparsi di rent care, offrendo servizi per la locazione a 360 gradi, è la volta di Finanziaria Italia s.r.l., società agente in attività finanziaria di ViviBanca, specializzata in cessioni del quinto ma in grado di offrire anche mutui, prestiti e altri prodotti.

“Abbiamo deciso di aderire al progetto di Finanziaria Italia nella convinzione che si tratti di una realtà giovane e dinamica, in grado di crescere e di riuscire a fare la differenza sul mercato nel giro di pochi anni – spiega Flavio Meloni, amministratore unico di SimplyBiz -. Metteremo a disposizione le nostre competenze e la nostra esperienza per accompagnare la società lungo il suo percorso di sviluppo”.

“Siamo felici di annunciare l’ingresso di SimplyBiz nella nostra azienda – aggiunge Nicola Criseo, amministratore di Finanziaria Italia -. Poter contare su partner affidabili è un dei punti di forza della nostra realtà”.

SimplyBiz ha da poco avviato il progetto SimplyBiz Angel, con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento delle startup italiane grazie a un innovativo modello di assistenza basato su una piattaforma digitale.

SimplyBiz Angel vuole prendersi cura dei nuovi imprenditori e delle loro idee imprenditoriali, fornendo servizi, risorse ma soprattutto soluzioni puntuali e precise alle loro esigenze.

La piattaforma SimplyBiz Angel sarà il marketplace che metterà in contatto i privati business angel della community di SimplyBiz con le startup. Gli utenti della piattaforma, chiamati business angel appunto, coadiuvati da esperti, potranno navigare tra le vetrine dei progetti, consultare descrizioni pensate per evidenziare i fattori di crescita e contattarne i responsabili e il team.

Grazie all’innovativa forma di comunicazione “trilaterale”, business angels-startupper-piattaforma, ogni player potrà comprendere i personali vantaggi nello scegliere di affidarsi a chi si prenderà cura dei suoi interessi, dei suoi capitali e del suo lavoro.

SimplyBiz Angel permetterà alle startup di avviare delle campagne di visibilità allo scopo di trovare nuovi sostenitori, nuovi collaboratori, nuovo mercato.

Con la crescita dell’ecosistema, il team di SimplyBiz Angel svilupperà e proporrà alla propria community dei “club” legati a progettualità specifiche. Gli “angel” potranno acquistare partecipazioni dei club, che acquisiranno partecipazioni in startup.

Il business angel è un professionista che ha esperienza nel settore, perché vi ha già lavorato o è ancora in attività, e intende investire in un settore ad alto rischio e rendimento. Offre le proprie conoscenze e competenze e aiuta concretamente la startup a sviluppare la propria idea.

Questa relazione è conveniente per l’azienda, che riceve la guida di un esperto nelle fasi cruciali a costo zero, e per l’investitore, che si assicura un buon investimento diventando parte dell’impresa stessa. Normalmente i business angel sono delle persone fisiche ma può accadere che questi formino una s.r.l., che raccoglie vari investitori che entrano nel capitale della startup tramite la nuova società: è il caso di SimplyBiz Angel. Anche gli imprenditori che faranno parte di SimplyBiz Angel saranno più tutelati rispetto a chi fa un investimento singolo, perché potranno beneficiare delle competenze collettive del gruppo.

Fonte Simplybiz 

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